Spinta monoliti

Tale sistema consiste nella spinta di un manufatto realizzato fuori opera, con sistema oleodinamico, in corrispondenza di un terrapieno stradale o ferroviario. Sul lato di spinta vengono realizzate la platea di varo (sulla quale scorrerà il manufatto) e la struttura reggispinta, costituita da diaframmi in calcestruzzo, che contrastano l’azione dei martinetti idraulici impiegati.

All’estremità il manufatto è provvisto di rostro, generalmente in acciaio, che permette la penetrazione dello scatolare nel terreno. La particolare conformazione del rostro, guida lo scavo all’interno del manufatto, portando l’escavatore a sagomare il fronte di scavo con una scarpa di pari inclinazione, garantendo la stabilità del fronte di scavo ed il permanere di condizioni di

sicurezza per le maestranze che operano all’interno.

La fase di infissione viene realizzata tramite l’asportazione del terreno dal fronte di scavo, fino al limite estremo del rostro, successivamente si procede con la spinta, ripetendo tale ciclo fino al termine della traslazione.

Al termine di ciascuna sessione di spinta, quando si raggiunge l’estensione massima dei martinetti, essi vengono retratti nella loro posizione di riposo e vengono posizionate delle prolunghe in acciaio.

Inoltre, al fine di evitare l’insorgere di instabilità per carico di punta nelle prolunghe, si procede, ove del caso, ad una seconda postazione di spinta.

VALORI DI APPLICAZIONE
Dimensioni interne degli scatolari:
Lunghezze di infissione:
Forza di spinta:
Tipologia di terreni:

Fasi operative Spinta Monoliti

  1. Allestimento delle opere di servizio per la prefabbricazione a piè d’opera del manufatto;
  2. Allestimento delle opere accessorie alle operazioni di varo: la platea di varo che costituirà il piano di scorrimento e guida del manufatto, il muro reggispinta che assicurerà il contrasto alla spinta oleodinamica;
  3. Costruzione dello scatolare,solitamente di sezione quadrata o rettangolare, nei pressi del rilevato da attraversare;
  4. Infissione del manufatto nel rilevato con l’ausilio di martinetti oleodinamici con contemporaneo scavo e, quindi, asportazione del materiale di risulta; fino alla sua collocazione nella posizione prevista in progetto, il manufatto scorre sulla platea di varo dotata di cordoli guida per mantenerne la corretta direzione di avanzamento in fase di spinta;
  5. Il mantenimento della direzione di progetto sia ortogonale o obliqua rispetto al rilevato, sia in senso planimetrico che altimetrico viene garantito mediante il monitoraggio continuo della posizione e dei riscontri topografici;
  6. Termine della fase di spinta e messa in esercizio